Manca pochissimo all’inaugurazione di Expo 2015 (circa 200 giorni), ma ancora sono tante le strutture non complete, nello specifico 27 delle 34 appaltate tra cui il Padiglione Zero che si stima ospiterà il 70% dei visitatori globali. Per onor di cronaca dobbiamo sottolineare che sono 4 le opere già pronte e 3 in linea con i tempi previsti dal contratto di appalto.
Ma capiamo meglio dove sono i ritardi più gravi:
Padiglione Italia: si tratta della struttura che rappresenta il Governo Italiano ed è al centro della polemica. Il padiglione è sotto indagine per corruzione e turbativa d’asta. In realtà non è il padiglione ad essere indagato come è facile intuire, ma Antonio Acerbo l’ex responsabile del procedimento unico di Padiglione Italia e sub commissario di Expo. Dopo questa notizia Acerbo ha lasciato l’incarico ed è stato sostituito da Passariello.
Albero della vita: la scultura in legno e acciaio dello scultore Marco Balich, simbolo di Expo, è stata messa più volte in discussione. A settembre 2014 è stato dato il via libera al bando che però non è ancora stato assegnato.
Padiglione dell’Unione Europea: il padiglione dovrebbe essere pronto entro il 12 gennaio in modo che si possa passare alla sistemazione interna, ma Matteo Fornara, direttore del padiglione, si accontenterebbe anche di un lavoro non completo alla data del 12 gennaio, purché tutto sia pronto 2 settimane prima del primo maggio.
Piastra: un padiglione decisamente contestato quello della piastra a causa delle polemiche legate al bando che ha subito un forte ribasso (quasi 42%) ed è stato assegnato all’Azienda Mantovani. La scadenza per la consegna era il 6 luglio, ma ancora i lavori sono bloccati all’80%.
In realtà Expo si dichiara tranquillo e fiducioso, convinto che tutto sarà pronto a momento debito. Che dire? Ovviamente ce lo auguriamo.
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